Monday, March 7, 2011

Louisville Eyebrow Wax

common nuclear-free nuclear medical "with the atom Italy risks death

Now who tells him to the Regional Forte?
Physicians 05/03/11: 'With the atom Italy risks death "
' quote:: 05 Mar 11, 22:31:11»
05:03:11 Source: http://www.terranews. com /
Physicians: "With the atom Italy risks death"
Ernesto Burgio, Angelo Baracca
NUCLEAR. After the interview with La Stampa Umberto Veronesi ('is the energy of the future'), members of the ISDE Scientific Committee dispute the thesis oncologist. "From him, omissions and superficiality."

The interview with Umberto Veronesi La Stampa left stunned by the complacency with which the teacher lets go to claims without scientific support, the risk of trivializing a very complex subject and condition with its own "authority" to review public, increasingly forced to endure the attack of the powerful media lobby nuclear. We can not reply in a few lines here and in the long series of questionable statements made by the professor in the field: we will restrict ourselves to challenge some of the passages of what looks like una superficiale apologia della fonte energetica in assoluto più dispendiosa e pericolosa per la salute umana.

Una fonte che non alleggerirebbe in alcun modo la dipendenza dal petrolio, poiché oggi solo il 5% dell’energia elettrica è generata con questa fonte, che è usata per la maggior parte nei trasporti e nell’industria e non può essere sostituita dal nucleare, con cui si produce solo energia elettrica. Tanto più che negli ultimi 10 anni, in Italia, è stata installata nuova potenza elettrica equivalente a ben 12-15 reattori nucleari (ed ulteriore potenza è in attesa di autorizzazione), senza che questo abbia portato alcun beneficio agli utenti: perché produrre elettricità nel nostro paese è oggi soltanto business e l’eventuale “ritorno” al nucleare sarebbe un enorme business di pochi a danni di molti. è inoltre probabile che l’uranio si esaurirà prima dei combustibili fossili, ai ritmi di consumo attuali (per cui è assurdo parlare di centrali in grado di operare per 60 anni): figuriamoci poi se vi fosse un rilancio del nucleare.

Ma per fortuna anche questa è una colossale favola. Basterebbe leggere i più autorevoli giornali internazionali per sapere che la strombazzata rinascita nucleare non esiste, a causa dei costi fuori controllo, dei problemi, delle incognite, dei ritardi nei tempi di costruzione; che gli Usa hanno in costruzione un solo reattore (un secondo è stato deleted), while in Europe the only two under construction (in Finland and France) carry a thousand obstacles, which have already caused a doubling of costs and time. The bleak future that

Veronesi paints in the absence of nuclear worries not countries such as Austria, Denmark and others, which exclude the use of this source and link energy self-sufficiency with renewable sources (those sources that Europe is strives to develop and our Government, with larger and more suspicious that punctuality, strives to provide a disincentive). instead it is known to all the experts that both Germany and France, are opting to extend the operational life of existing reactors, a very choice rischiosa, perché l’invecchiamento aumenta le probabilità di incidenti (è stata segnalata un’anomalia all’impianto d’emergenza in ben 34 reattori francesi, in funzione da 30 anni, che potrebbe rendere insufficiente il raffreddamento in caso di incidente, e causare fino alla fusione del nocciolo!) anche perché il bombardamento neutronico mina le strutture.

E infatti gli incidenti alle centrali sono in aumento in tutti i paesi (altro dato che il Professore evidentemente non conosce o trascura): al punto che persino in Francia, che rappresenta nell’immaginario collettivo il paese del “grande consenso” al nucleare civile e militare, stanno crescendo i dubbi e le ansie, dopo che some television services which have failed to disclose the details of the bleak picture of radioactive contamination of the territory.

But the most disarming is the ease with which one who defines the editor of La Stampa of Italy's most famous doctor considers the biological and health effects of radioactivity. A serious nuclear accident can contaminate an entire hemisphere, and yet Veronesi "liquid" with a few bars even the catastrophe of Chernobyl, so alongside these "nuclear" than to face a tragic reality, consisting of a ghost town and thousands of cases sure to childhood cancers against thyroid and bone, are still capaci di sostenere che le vittime del disastro sarebbero poche decine.

Dimenticando che scienziati e ricercatori di chiara fama, che hanno dedicato la loro vita a documentare gli effetti di una nube radioattiva che ha colpito non solo URSS, Ucraina e Bielorussia, ma l’Europa intera, parlano di un milione di vittime! Come può un oncologo accettare di dirigere un’Agenzia per la Sicurezza del Nucleare, ignorando o trascurando questi studi? Come può il professor Veronesi non sapere che già negli anni ’90 solo in Bielorussia e Ucraina i casi accertati di carcinoma infantile della tiroide furono quasi 1000 (con un incremento di 30 volte e addirittura di 100 volte nelle zone più vicine a Chernobyl). Come può non sapere che da alcuni anni aumentano, in molti altri Paesi europei, le segnalazioni di incrementi di leucemie infantili direttamente correlate alla dispersione di isotopi radioattivi del cesio che permangono in ambiente e catene alimentari per decenni?

Come può un oncologo di chiara fama non sapere che alcuni ricercatori russi hanno pubblicato, su riviste prestigiose come Science e Nature, i risultati di studi e ricerche che dimostrano come i figli dei cosiddetti “liquidatori” di Chernobyl, siano portatori di alti tassi di mutazioni: un dato che può chiarire non soltanto i dati, lungamente contestati, concernenti l’incremento di leucemie in bambini nati da genitori residenti nei dintorni di impianti nucleari inglesi, ma also and especially the alarming results of a recent German study, known by the acronym Kikko (Kinderkrebs in der Umgebung von KernKraftwerken, childhood cancer around nuclear power plants), who described 1592 cases of solid tumors (most of them from embryos ) and 593 childhood leukemia in children under 5 years old, living in the years 1980-2003 in the vicinity of the 16 central Germany.

Especially as important scientific studies documenting the release of radioactive isotopes (tritium, krypton, etc.) in environment and food chains during the normal operation of power plants and the introduction of radioactive material via food in small daily doses, is with likely la modalità di esposizione più pericolosa, anche perché collettiva e difficilmente valutabile. E infine il “banale” problema dei residui nucleari, che costa ancora agli italiani 400 milioni di euro l’anno (almeno 10 miliardi dal 1987, e chissà per quanti anni ancora).

Come può il professore non sapere che nessun Paese al mondo ha ancora trovato una soluzione per il problema delle scorie nucleari e che depositi geologici sicuri esistono solo nell’immaginazione di alcuni “nuclearisti”; che Yucca Mountain dopo decenni di lavori e milioni di dollari spesi è stato definitivamente accantonato, e gli americani non sanno più dove mettere gli enormi quantitativi di combustibile esausto sparsi in una settantina di siti; che nel deposito di Asse in Germania si sono trovate (solo ora !) infiltrazioni d’acqua che minacciano un vero disastro e richiederanno spese colossali per il recupero e il trasferimento (dove?) dei fusti.

A questo proposito, in verità, il professore una soluzione la propone: sostiene che si tenderebbe a individuare un unico sito per Continente e che, per fortuna, l’Italia non sarebbe stata individuata quale sito ideale di questo stoccaggio. Speriamo che chi ha dato queste informazioni al prof. Veronesi non intendesse far riferimento a quella che taluni soggetti prospettano come l’unica soluzione possibile per materiali che rischiano di inquinare l’intera ecosfera per millenni (non è certo consolante il fatto che il continente designato a discarica planetaria non sarebbe in tal caso né l’Europa, né il Nordamerica). è facile prevedere che nei prossimi giorni si scateneranno le critiche contro un “oncologo famoso” che non si perita di fare affermazioni pubbliche tacciabili quantomeno di leggerezza.

Alcuni probabilmente arriveranno ad accusarlo di inconfessabili conflitti d’interesse (in questo caso particolarmente gravi, visto il ruolo di garante della salute pubblica che il professore ha accettato di ricoprire). Noi siamo convinti che molte delle cose che abbiamo elencate il professor Veronesi non le sappia davvero e che ciò sia comprensibile in una persona che non si è mai occupata of this matter. But we are also convinced that the continuing in such a state of "ignorance" is dangerous and could seriously affect the shape of a famous physician, says that even at this interview as his absolute certainty that the risks to health are minimum, and you want to spend the next year to ensure that citizens do not take any risks.

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